Consulenza strategica
Il servizi di consulenza strategica aiuta il management a pianificare, analizzare e monitorare tutte le attività utili al raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Un consulente strategico è colui che assiste l’imprenditore nell’impostare e scegliere i mezzi più adatti al raggiungimento degli scopi precedentemente individuati e definiti.
Consulenza di direzione
Il servizi di consulenza di direzione aiuta il management/l’imprenditore/l’alta direzione a captare opportunità e individuare criticità interne in modo più agevole e più rapido.
Ciò è reso possibile dalle analisi e dai pareri tecnici forniti dal consulente di direzione che lavora in affiancamento e mai in sostituzione.
Consulenza organizzativa
I servizi di consulenza consulenza organizzativa aiuta il management/l’imprenditore a predisporre in modo efficace e funzionale le risorse che ha a disposizione.
Ovvero, le risorse umane, economiche, finanziarie e di mezzi.
L’aggregazione funzionale di queste risorse e la loro interconnessione consente all’impresa di raggiungere obiettivi che, senza la necessaria visione d’insieme, non si riuscirebbe a raggiungere.
Consulenza del lavoro
I servizi di consulenza del lavoro è una specifica branca della consulenza strategica, organizzativa e di Direzione, affronta con le necessarie competenze tecniche e gius-lavoristiche tutte le tematiche di gestione dei collaboratori aziendali (dipendenti, collaboratori, autonomi).

Aiuta il management/l’imprenditore ad affrontare sia i temi di gestione del personale (risorse umane) sia l’implementazione di modelli di relazioni industriali, modelli di implementazione delle performances, modelli di fidelizzazione delle risorse umane e – quando necessario – gestione delle crisi aziendali.
Come si sceglie un consulente
i fattori che determinano la scelta di un consulente sono molteplici.
Si parte chiaramente dalle esigenze dell’imprenditore che ovviamente possono essere di diversa natura.
Dalla necessità di soluzione di aspetti tecnici e/o adempimenti amministrativi a quelli di natura prettamente consulenziale.
Considerando come tema a parte l’affidamento a terzi e/o ad un professionista esterno dei servizi tecnici, quali la gestione del payroll e degli adempimenti mensili obbligatori, pur sempre fondamentali ad una migliore gestione delle risorse umane.
La scelta di un consulente può iniziare con l’individuazione di professionisti che abbiano già avuto esperienze nello stesso settore di interesse, e che non necessariamente vengano coinvolti per eseguire anche le attività di payroll/adempimenti prima descritte, bensì per affiancare l’imprenditore/management nella gestione di particolari casistiche o problematiche di una particolare area di attività.
Le prime valutazioni vengono compiute sulla base di feedback/referenze che l’imprenditore acquisisce o tramite precedenti esperienze oppure valutando esperienze di altri imprenditori.
Quando, però, ciò non produce soluzioni, la ricerca prosegue attraverso l’individuazione di società e/o studi professionali già noti a livello nazionale e/o locale oppure pubblicizzati anche sui canali social ma dei quali l’imprenditore non ha una diretta esperienza.
Come scegliere il consulente più adatto ed evitare errori?

Certamente non limitarsi a valutare solo il contenuto pubblicitario e/o di presentazione della società/studio prendendolo per verità assoluta.
Chiedere un primo incontro per una valutazione del caso aziendale in modo da poter valutare la preparazione, la professionalità e la disponibilità dell’interlocutore.
Utilizzare sempre chiarezza e trasparenza nella esposizione della propria problematica.
Talvolta, omettere intenzioni e obiettivi, può “falsare” le strategie che il consulente è in grado potenzialmente di suggerire.
Diffidare da offerte e/o pacchetti standardizzati.
L’ imprenditore sa bene che ogni caso merita la dovuta attenzione e ciascuna realtà imprenditoriale ha la sua storia.
Pertanto, è normale che la migliore soluzione sia parametrata, anche in termini di costo, allo specifico caso.
Valutare la disponibilità del consulente a fornire periodici riscontri con la Direzione aziendale circa l’andamento delle attività poste in essere. È sempre un metro di attenzione nei confronti del cliente.
Non pretendere, però, di avere una esclusiva nei confronti del consulente: questo aspetto che a volte l’imprenditore percepisce come un diritto, in realtà è il modo più errato di approcciare al rapporto consulenziale.
Il miglior consulente, è colui che arricchisce la propria conoscenza proprio dall’aver assistito diverse realtà, ed essersi cimentato nella soluzione di casi studio differenti.
In verità, essere assistito da un consulente esterno è – il più delle volte – un modo assolutamente efficace per avere risposte in qualsiasi ambito, sempre aggiornate, e derivanti dall’esperienza “variegata” che il Consulente acquisisce quotidianamente nell’interfacciarsi con realtà differenti.
Lavorare su vari settori e per diverse aziende, aiuta in Consulente a specializzarsi ma allo stesso tempo a mantenere la visione complessiva a 360° sulle logiche aziendali, sugli aspetti finanziari, sulle dinamiche di investimento che possono interessare simultaneamente tutti.
Trovare un’intesa professionale: La scelta del professionista si finalizza generalmente quando si è trovata anche una intesa ed un’empatia con esso.
L’imprenditore che “si fida” del proprio consulente non avrà timore nel rappresentargli ansie, difficoltà, timori né avrà difficoltà a condividere successi e risultati.
Allo stesso modo, il Consulente è propenso a dedicare le proprie attenzioni verso imprenditori di cui nutre stima e per le cui realtà aziendali riesce a intravedere nuove prospettive e costruire su di esse progetti di valore.